DOCUMENTAZIONE GENERATIVA

Possibilità di apprendimento attraverso la documentazione

Elena Roner

di Elena Roner

La documentazione risulta essere necessaria per permettere la riflessione di adulti e bambini, costruire quindi tracce che non solo testimoniano i processi di apprendimento, ma li rendono tali in quanto visibili.

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Un tipo di documentazione utilizzata all’interno dei servizi di Pro.Ges Trento è la documentazione creata a supporto delle attività indirizzate ai bambini. Con questa, si intende quella documentazione realizzata attraverso l’uso di supporti come immagini, suoni, fotografie, video che possono sostenere gli apprendimenti dei bambini che la fruiscono. La letteratura* la nomina anche come documentazione generativa. Essa è capace di generare informazioni, produrre degli effetti, portare un cambiamento nei comportamenti, negli atteggiamenti e nelle conoscenze. L’utilizzo di diversi codici oltre alla scrittura, come l’immagine, il suono, il video, fanno compiere all’utente, nel nostro caso il bambino, un’esperienza che coinvolge anche la sua parte emotiva oltre a quella cognitiva.

Secondo la teoria della doppia codifica elaborata da Allan Paivio, un individuo acquisisce le informazioni presentate in modalità multimediale attivando due funzioni di elaborazione: una semantica che ha il compito di elaborare le informazioni a livello verbale e linguistico e un canale analogico che si avvale delle emozioni e delle evocazioni trasmesse dai supporti utilizzati. Nel concreto, l’uso di questa tipologia di documentazione viene utilizzata dall’educatore all’interno della progettazione, preparazione e conseguente esperienza delle proposte educative che quotidianamente predispone per i bambini.

Ad esempio quando viene proposta l’attività educativa, l’educatore può quindi inserire un video con la presenza di un paesaggio invernale all’interno di una stanza sensoriale per far percepire al bambino e al gruppo che la vive, la possibilità di sperimentarsi con più livelli di esplorazione come quello visivo, uditivo e manipolatorio. Durante una proposta grafico-pittorica può essere proiettata un’immagine che possa evocare e fungere da stimolo per il bambino. Durante le sperimentazioni scientifiche o le esplorazioni di materiali possono essere usate come supporti le nomenclature dei materiali utilizzati, i pantoni per classificare attraverso i colori, le immagini di esperienze già vissute dai bambini che fungono da tramite e da collegamento nei processi.

Ecco quindi che l’educatore, predisponendo l’allestimento dell’attività educativa e utilizzando i supporti in precedenza citati, permette al bambino di accedere a modalità di apprendimento differenziate, valorizzando i diversi bisogni di crescita, le età e gli interessi del gruppo di bambini.

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*per ulteriori approfondimenti consulta: Università degli Studi Roma Tor Vergata  2024 Periodico Semestrale Scuola IaD, numero 3-2011 ricerca e tecnologia 

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