Crescere con la tua Cooperativa
In Pro.Ges. Trento la parola d’ordine è “valorizzare le persone”. Ognuno nella propria unicità, ognuno nelle proprie qualità, ognuno a suo modo. Tutti i soci portano qualcosa di loro stessi per permettere alla Cooperativa di crescere, svilupparsi e innovarsi nel futuro.
La cuoca Mariangela, del nido Il Magicocastello, racconta la sua esperienza decennale all’interno della Cooperativa, passando da Proges Parma a Pro.Ges Trento, da ausiliaria a cuoca, da cuoca in un nido piccolissimo ad uno di grandi dimensioni.
Raccontaci degli inizi. Come sei arrivata in cooperativa?
Sono arrivata in Cooperativa per caso nel 2012. Ho lasciato a Mariangela Minati, all'epoca Referente trentina della Cooperativa Proges (allora eravamo ancora Proges Parma!) il mio curriculum di diploma di Scuola secondaria alberghiera. Dopo qualche giorno la sua chiamata: “Buongiorno, chiamo per un’offerta di lavoro, al momento non ho disponibilità per un posto di cuoca, ma posso offrire un posto da ausiliaria”.
Inizialmente il bisogno di lavorare ha prevalso sul desiderio di “fare il lavoro per cui avevo studiato” e quindi ho accettato. Sono diventata così parte del personale ausiliario del nido Il Magicocastello. Un lavoro da imparare, turni da coprire, un servizio aperto dalle 7.30 alle 19.30.
Poi le cose sono cambiate. Cosa è successo?
Non ho mai avuto pretese rispetto alla mansione, e nel 2016 sono stata trasferita al nido di Viale dei Tigli, sempre con il ruolo di ausiliaria. Un nido grande la metà della metà rispetto al Magicocastello, ma che però, mi ha dato la possibilità di sostituire al bisogno la cuoca di riferimento. Nel 2018 poi la proposta di assumere effettivamente il ruolo di cuoca, al nido di Madonna Bianca. Non mi sembrava vero.
Finalmente potevo sentirmi realizzata nella mansione per cui mi ero diplomata. Probabilmente, nelle occasioni di sostituzione, avevo dimostrato la mia abilità di cuoca, ma soprattutto “qualcuno” si era accorto di cosa ero capace. Pian pianino mi sono costruita il mio bagaglio di esperienza, che ho potuto poi affinare al nido di Roncafort.
Con tutta l'esperienza fatta e un nido di 30 bambini potevi ben dire di aver trovato la tua comfort zone. E invece …
A dicembre 2023 un’altra telefonata inaspettata: "Vieni in ufficio, ti dobbiamo parlare”. Inizialmente ho avuto il terrore di aver involontariamente combinato qualche errore, invece c’era un’offerta di lavoro che mi aspettava. Il cuoco Giorgio a gennaio sarebbe andato in pensione e il posto al nido Il Magicocastello sarebbe rimasto vacante. E lo hanno proposto a me! Uno shock. Primo perché il nido Il Magicastello è immenso. Passare da 30 pasti al giorno a più di 100 non era sicuramente una passeggiata. Inoltre, accettare avrebbe necessariamente richiesto una nuova organizzazione famigliare, perché la proposta prevedeva anche un aumento di ore contrattuali che avrebbero coinvolto indirettamente anche la mia famiglia. Alla complessità del nido si aggiungeva la presenza di figure storiche che lavorano lì dal lontano 2010, ossia da quando il servizio ha aperto, che potevano rappresentare un’ulteriore difficoltà per il mio inserimento in quel nuovo contesto lavorativo. Dopo un’attenta valutazione di pro e contro, ho accettato.
Una bella sfida! Quali sono stati i cambiamenti più impegnativi?
La prima difficoltà che mi si è presentata davanti è stata entrare in punta di piedi in un sistema già rodato. I cuochi Giorgio e Laura lavoravano insieme da quando il nido ha aperto, mica da due giorni! Insieme avevano costruito una loro sintonia lavorativa e adesso era tutto da ricostruire. Al nido di Roncafort, in cucina ero da sola. Mi autogestivo e una volta trovata la mia organizzazione, ero autonoma e indipendente. Il nido Il Magicocastello, invece, ti mette concretamente davanti alla necessità e all’importanza di lavorare in un “sistema”. Un sistema fatto di persone che devono condividere obiettivi e muoversi nella stessa direzione. Nei nidi tutto deve essere pensato, ognuno deve fare il suo pezzetto affinché il benessere dei bambini e delle loro famiglie venga rispettato. Non c’è solo il lavoro del personale educativo, ma il “sistema nido” è formato da educatori, ausiliari e cuochi che lavorano insieme.
Questo "sistema nido" ti è stato d'aiuto?
Per superare il sentimento di inadeguatezza iniziale, per un primo periodo, l’aiuto cuoca Laura, oltre a fare “il suo”, si è preoccupata di affiancare me e di insegnarmi il lavoro. Non dovevo imparare a lavorare, dovevo imparare a lavorare lì. Adesso lo posso dire con maggiore sicurezza: “Sono Mariangela, e sono la Cuoca del nido Il Magicocastello!”.
Dopo il percorso di questi 12 anni, cosa puoi dire di Pro.Ges. Trento?
In questa Cooperativa, della quale sono anche Socia, ho potuto crescere professionalmente. Sono sempre stata riconosciuta con il mio nome e con il mio ruolo. Sicuramente ho avuto modo e ho saputo dimostrare le mie abilità personali, ma sono anche sempre stata nella mente di questa Cooperativa, che ha creduto in me e nel momento opportuno ha saputo valorizzarmi.
E credo che sia esattamente questo il valore dell’essere Soci: essere qualcuno, non dei semplici dipendenti e, per chi si vuole mettere in gioco e si sa valorizzare, avere la possibilità di progredire nella carriera.
intervista a cura di Sara Stenico
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